Storia del paese

In origine, il paese fu edificato su un piccolo colle a valle di Monte Vairano, detto appunto “Vairanello”. La più antica traccia che si ha di Baranello risale all’XI secolo; ma è ovvio poter stabilire che un aggregato di case esistesse intorno al Mille. Il documento è del 1011, e si riferisce ad una donazione fatta da Leone vescovo di Boiano alla badia Cassinese della chiesa di S. Giusta.

È molto difficile ricostruire le origini del paese: molti scritti e reperti sono stati distrutti da cataclismi, incendi, guerre e, non ultima, l’incuria. Con molta probabilità i primi abitanti furono i Sanniti il cui insediamento declinò con l’avvento della potenza di Roma. Dopo diversi scontri, il Sannio fu assoggettato a Roma ed a nulla servì la grande vittoria dei sanniti delle Forche Caudine, avvenuta nel 321 a.c. Si può ritenere, che la nascita dell’attuale Baranello e la sua crescita come entità urbana organizzata, risalga al IX secolo. I più antichi documenti indicano che nel XI secolo il paese faceva parte della Contea di Bojano. Un quadro articolato delle ben undici famiglie nobili che si avvicendarono col titolo di “Conti”, “Marchesi” o “Duchi di Baranello” è offerto da Giambattista Masciotta. Il titolare del feudo, durante l’epoca normanna fu Guidone di Gibelletto a cui successe la famiglia Gaetani. Dopo il 1467, Capece Galeota si impossessò del territorio di Baranello. Tra il 1490 e il 1532 Baranello cadde nelle mani della nobile famiglia napoletana, ma di

origine normanna, Sanfelice. Con un diploma del 1532, l’imperatore Carlo V concesse il feudo ad Alfonso D’Avalos. Dopo questi ultimi Baranello tornò ai Gaetani, anche se per poco tempo perché Camillo Gaetani vendette il feudo a Fabrizio De Gennaro. Giovan Vincenzo del Tufo, con l’intermediazione di Scipione Imperato si aggiudicò il feudo acquistandolo all’asta. In seguito oberato di debiti, cercò di conservare il feudo, ricorrendo ad una vendita simulata a favore della moglie Cornelia Carafa. Nel 1591, deceduta la Carafa, i creditori del marito ottennero la messa in vendita del feudo di Baranello. L’asta fu aggiudicata a Tommaso Marchese. Angelo Barone residente in Baranello, rilevò il feudo da Tommaso Marchese e, dopo poco tempo, a sua volta, cedette il feudo nel 1606 a Tommaso D’Aquino. Dai D’Aquino, Baranello passò ai Carafa-d’Aragona. Nella prima metà del secolo XVIII Baranello divenne feudo dei Ruffo, grazie ai quali il titolo del feudo di Baranello non è più marchesale ma diventa ducale. Il titolo di duca di Baranello è attualmente portato dai discendenti dei Ruffo di Bagnara Calabra. Il periodo tragico della storia di Baranello risale alla Seconda guerra mondiale, durante la quale il paese fu teatro delle terribili vicissitudini causate dall’occupazione tedesca.

Attualmente la Comunità di Baranello conta circa 2780 abitanti, di cui circa un migliaio vive  nel centro urbano, mentre la restante parte (circa 1800 abitanti) vive sparsa in 46 contrade le quali sono servite da una rete viaria comunale che si estende per circa 95 km.
Molte contrade  sono servite dalla pubblica illuminazione e dal metano e da una serie di esercizi commerciali che permettono agli abitanti di vivere il territorio con continuità.
Le campagne di Baranello sono quindi densamente popolate di fabbricati costruiti per uso residenziale e per uso agricolo; molte sono le aziende agricole che ancora oggi producono latte, carne, cereali e ortaggi.
Baranello è sede dell’Istituto Comprensivo “G. Barone” con la presenza di 4 sezioni della scuola dell’infanzia (circa 80 frequentanti), della scuola primaria con 2 sezioni (dalla prima alla quinta) e della scuola secondaria di primo grado (con con due sezioni nella classe prima e una sezione nella classe seconda e terza).
Da ormai 5 anni è attiva la sezione primavera “Fragole e Lamponi” che accoglie i bambini di età compresa tra 24 e 36 mesi, le cui attività didattiche partono a settembre per terminare a luglio dell’anno successivo.

Dal punto di vista etimologico, Baranello deriva dal nome latino di persona Barus o Barrius o Varius con l’aggiunta del suffisso -anus che indica possesso e del diminutivo -ello. La tradizione locale racconta che il nome si riferisce all’antica città sannitica chiamata Vairanum.

Ultimo aggiornamento

8 Febbraio 2023, 15:01